Uno dei “drammi” dello studente universitario è capire cosa voglia il professore. Alle volte infatti si studia tutto, si è preparati, ma il voto finale dell’esame non è quello che ci si aspettava.

Il voto, purtroppo, è un metro di paragone. Tra lo studente a inizio giornata e quello a fine turno ci sarà sicuramente uno scarto. Sui gruppi universitari di tutti Italia si trovano conversazioni su “quando è meglio andare all’esame”, “come si comporta il professore con i voti”, “quali domande fa più spesso”.

Questo genere di preparazione, oltre che aumentare l’ansia, allontana lo studente dal suo vero obiettivo (che non è prendere tutti voti alti) ovvero imparare, apprendere. Prendere la lode a un esame, soprattutto se sudato, è comunque un bel traguardo. Quindi in che modo si può esaltare il proprio studio in funzione di una maggiore gratificazione?

Prendere 30 e lode, un riconoscimento per il proprio impegno

Come scrivevo nell’introduzione: il voto non classifica lo studente e la lode non indica chi è migliore. Comunque prendere la lode, mettere la ciliegina sulla torta, dopo mesi di preparazione (o anche due sudate settimane) è motivo di soddisfazione.

Come fare quindi per ottimizzare lo studio e raggiungere la tanto agognata lode? Prima di tutto ci si dovrebbe concentrare sul raggiungere 30/30esimi, obiettivo non sempre semplice. A seconda della materia, della mole di studio e dalla capacità critica valutata, ci si potrebbe fermare a un 28/30. Come fare allora?

Un consiglio spassionato è di chiedere un’altra domanda. I motivi possono essere molteplici:

  • mantenere alta la media;
  • farsi dare un’altra possibilità;
  • rielaborare meglio una risposta sbagliata o data con qualche tentennamento;
  • dimostrare a sé stessi e al professore di possedere l’argomento, non solo di conoscerlo.

Se avessi poco spazio per spiegare come raggiungere la lode direi solamente che lo studente dovrebbe possedere l’argomento, ovvero farlo proprio, comprenderlo ed essere padrone della materia. Questo vuol dire saper spaziare tra autori, capitoli, tematiche e altro.

No alla lenzioncina a memoria

Il docente non ha certo bisogno di sentirsi ripetere per tutta la durata dell’appello l’argomento a memoria. Pagine su pagine di appunti, manuali e saggi tutti uguali. Molti docenti scrivono sulla loro pagina universitaria dedicata, quella dove sono inserite le informazioni per la materia e l’esame - oltre a quali libri acquistare e gli orari del corso -, anche in che modo acquisire le competenze per raggiungere 30/30 e la lode.

Un esempio tratto dalla pagina di un docente dell’Università Sapienza di Roma:

Per superare l’esame occorre conseguire un voto non inferiore a 18/30. Lo studente deve dimostrare di aver acquisito una conoscenza sufficiente degli argomenti e dei testi in programma, di aver compreso le questioni affrontate, e di essere in grado di applicare la propria capacità di ragionamento autonomo, con la corretta impostazione metodologica.
Per conseguire un punteggio pari a 30/30 e lode, lo studente deve dimostrare di aver acquisito una conoscenza eccellente di tutti gli argomenti trattati durante il corso, essendo in grado di raccordarli in modo logico e coerente.

Metodo di studio: approcci diversi per il 30 e lode?

Non c’è un metodo di studio più valido dell’altro. Avere la propria routine è importante, ma anche tentare approcci diversi alla materia potrebbe portare a grandi vantaggi.

Ci sono argomenti che non possono essere trattati/studiati allo stesso modo di un altro. Il piano di studio dello studente, quello che l’università ha approvato per il corso di laurea, presenta infatti esami di diversi dipartimenti. Non si può studiare, per esempio, “Diritto dell’informazione e d’autore” (settore giurisprudenza) come si è studiato “Storia del libro e del documento” (settore storia).

Per uno sarà valido il riassunto, per un altro la mappa concettuale, in altri casi ancora una lettura approfondita e impegnata può bastare per ottenere un ottimo risultato. Non esiste la formula magica per studiare bene e prendere la lode, ma solo tanta passione, pensiero critico e iniziativa personale.