Il bullismo è uno dei mali del nuovo millennio e va combattuto con tutte le armi a disposizione in ogni ambito, partendo dalle scuole.

Dodicenne si butta dal balcone di casa lasciando un biglietto: Non valgo niente, la vita non vale la pena di essere vissuta”. “Ragazza picchiata da una banda di minorenni guidata da una 18enne gelosa”. “Bimba di 10 anni tenta il suicidio il giorno prima del suo compleanno”. C’è davvero bisogno di continuare?

Questi sono solo alcuni dei più recenti titoli di giornale che riportano l’attenzione su uno dei fenomeni più gravi che investono la scuola e le nuove generazioni (ma non solo): il bullismo.

Il più delle volte i ragazzi, i genitori e gli insegnanti non sono minimamente preparati ad affrontare questo reato, perché così deve essere chiamato, poiché chi è vittima di bullismo, soprattutto quello psicologico, difficilmente riesce a trovare la forza di chiedere aiuto a chi dovrebbe vegliare su loro.

È così che il fenomeno viene perpetrato per un periodo di tempo sempre più lungo arrivando a creare dei disagi che si faranno nel tempo sempre più gravi. Basti pensare che il 10% delle vittime ha pensato almeno una volta al suicidio come rimedio al problema.

Cos’è il bullismo: sanzioni e conseguenze

Con la L.71/2017 il legislatore è intervenuto allo scopo di fornire agli operatori del sistema scolastico, oltre che ovviamente le famiglie coinvolte, gli strumenti idonei a contrastare il cyberbullismo mentre per quanto riguarda il bullismo in sé per sé esso viene ricondotto a più reati penali quali:

  • percosse (art. 581 Codice Penale)
  • minacce ( art. 612 Codice Penale)
  • offese ( art. 594 e 595 Codice Penale)

Anche i tipi di danni subiti possono essere di diverso genere :

  • danno morale;
  • danno biologico;
  • danno esistenziale.

A seconda dell’età del bullo in questione la responsabilità sarà:

  • se maggiorenne sarà totalmente sua;
  • se minore di 18 anni ma maggiore di 14 anni viene giudicato penalmente dal Tribunale dei minori;
  • se minore di 14 anni non è imputabile per legge.

Ovviamente il bullismo può comportare, poi, anche conseguenze di carattere civile: il risarcimento del danno ingiusto cagionato alla vittima, ai sensi dell’articolo 2043 del Codice Civile.

Ministro Bussetti e la proposta di Legge

Sin da agosto 2018 nel corso dell’audizione tenuta al Senato, Marco Bussetti, Ministro dell’Istruzione, parlando delle misure tese a contrastare il fenomeno bullismo aveva annunciato l’avvio di interventi mirati in sinergia con le scuole e le regioni attraverso il reinserimento della materia di educazione civica nelle scuole.

Non sono parole ma soprattutto fatti sono seguiti al discorso del Ministro Bussetti poiché pochi proprio giorni fa, esattamente il 6 Dicembre, è stato presentato un progetto di Legge che prevede la reintroduzione della materia rendendola obbligatoria dalla materna alle superiori.

Il primo firmatario del progetto di Legge è il deputato leghista Capitanio il quale afferma inoltre che tale nuovo provvedimento è condiviso con la maggioranza di Governo e che sono previste 33 ore annuali dedicate alla materia.

La reintroduzione dell’educazione civica nelle scuole oltre a restituire i valori legati all’antibullismo fornirà agli studenti anche gli strumenti necessari per far sì che possano crescere come buoni cittadini, o perlomeno è quello che ci si augura, attraverso lo studio della Costituzione e tutto ciò che ne deriva.