Era possibile, fino al 13 aprile, presentare domanda di mobilità per insegnanti e collaboratori scolastici (ATA).

Saranno gli uffici regionali a valutare le richieste e a pubblicare i risultati della mobilità entro il 7 giugno.

"Mancano dati fondamentali per scegliere le destinazioni", dichiara Tiziana Drago, senatrice di Fratelli d’Italia e per questo motivo chiede una proroga per le domande.

Mobilità docenti: disponibili i numeri delle domande

Il Ministero dell’istruzione ha pubblicato i dati relativi alle domande di mobilità: sono 90.876 le richieste inoltrate entro il termine di scadenza. Per presentare la domanda c’era tempo dal 29 marzo fino al 13 aprile.

Una finestra di soli 15 giorni per richiedere il cambio di ruolo, scuola e/o Regione (quest’ultima è categoria di richiesta più numerosa, equivalente al 81,2%), una vera e propria corsa contro il tempo per rispettare gli impegni presi dal Governo.

Dal 1° settembre 2021 serviranno oltre 90 mila docenti per far fronte al buco di personale. Una parte sarà coperta dal concorso straordinario, il restante dal collocamento in ruolo del più alto numero possibile di precari.

Mobilità docenti: domande presentate al "buio"?

La senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, chiede la proroga per l’invio delle domande di mobilità. Il motivo sarebbe la carenza di comunicazione che si presenta ogni anno tra Inps e SIDI (sistema informatizzato del Miur), la quale non permette di visualizzare anticipatamente i dati sul pensionamento per l’anno scolastico, in questo caso quelli del 2021-2022.

La senatrice lamenta la mancanza di dati fondamentali. "Sono informazioni che dovrebbero essere note prima della pubblicazione dei bandi sulla mobilità - ha detto - solo così facendo gli insegnanti potranno scegliere con cognizione di causa".

Sul vincolo quinquennale Drago si auspica che venga eliminato, ma il Parlamento non è intervenuto sul decreto legge del 2019 che lo introduceva. Il vincolo dei cinque anni blocca così tutti i neo-assunti dell’anno scorso, che non potranno spostarsi fino al 2024.