Per gli insegnanti è ormai tardi per andare in pensione il 1° settembre 2021: il termine ultimo per l’invio della domanda di pensionamento, infatti, era fissato al 7 dicembre 2020.

Chi è vicino alla pensione, quindi, dovrà aspettare almeno il 1° settembre del 2022 per smettere di insegnare e andare in pensione: ma quali sono i requisiti da soddisfare per poter cessare il servizio? Va detto che questi non cambieranno tra il 2021 e il 2022: l’unica novità è l’addio di Quota 100 (alla quale comunque potranno continuare ad accedere coloro che ne maturano i requisiti entro il 31 dicembre di quest’anno), mentre per l’adeguamento con le aspettative di vita bisognerà attendere il 1° gennaio 2023.

Fino ad allora non ci sono novità rispetto ad oggi: per gli insegnanti ci sono gli stessi requisiti previsti per gli altri lavoratori (così come deciso dalla Legge Fornero del 2011), eccetto per coloro che insegnano all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia, per i quali vengono riconosciute le agevolazioni da lavoro gravoso.

Pensione di vecchiaia insegnanti

Alla pensione di vecchiaia si può accedere con 20 anni di contributi e 67 anni di età. Questo vale per tutti i lavoratori, insegnanti compresi.

Compiendo 67 anni entro il 31 agosto 2022 (ovvero entro il termine dell’anno scolastico), la pensione si otterrà di ufficio. Al contrario, per chi compie gli anni entro il 31 dicembre 2022, sarà necessario presentare domanda (secondo i termini dettati dal Ministero dell’Istruzione).

Agevolazione per gli insegnanti della scuola dell’infanzia e per chi lavora nel nido

Esiste un’altra possibilità per chi lavora nella scuola dell’infanzia: sarà possibile, in questo caso, richiedere la cessazione di servizio per vecchiaia nel 2022 anche all’età di 66 anni e 7 mesi, ma con 30 anni di contributi.

Anche in questo caso vale la stessa regola: se il requisito anagrafico viene raggiunto entro il 31 agosto si andrà in pensionamento d’ufficio; altrimenti, per chi lo raggiunge entro il 31 dicembre 2022, sarà necessario presentare domanda. In quest’ultimo caso, però, i contributi devono essere stati maturati entro e non oltre il 31 agosto, indipendentemente dalla data di nascita dell’interessato.

Questa possibilità è riconosciuta, in quanto lavoratori gravosi, anche alle educatrici dell’asilo nido. Ma attenzione, per poter beneficiare delle agevolazioni riconosciute ai lavoratori gravosi è necessario che la professione sia stata svolta per almeno 6 anni negli ultimi 7 oppure per almeno 7 negli ultimi 10.

Pensione anticipata insegnanti

Alla pensione anticipata si accede, indipendentemente dall’età anagrafica, al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno e meno per le donne).

Per quanto riguarda gli insegnanti, vi è una procedura piuttosto articolata:

  • Il docente donna che dovesse raggiungere 41 anni di servizio e 10 mesi e compiere 65 anni entro il 31 agosto 2022 potrà accedere al pensionamento di ufficio.
  • Per gli uomini, invece, i requisiti per il pensionamento anticipato sono: 42 anni di servizio e 10 mesi, con 65 anni di età secondo lo stesso principio.
  • Per uomini e donne che al raggiungimento del requisito contributivo non hanno compiuto 65 anni vi è comunque la possibilità di accedere alla pensione, ma solo tramite presentazione della domanda. In alternativa, questi possono richiedere la trasformazione del rapporto di lavoro in part time con contestuale attribuzione del trattamento pensionistico.

Opzione donna: proroga per il 2021 (e per il 2022?)

L’Opzione donna riguarda anche le scuole e in particolare le donne che abbiano compiuto 58 anni di età entro il 31 dicembre 2020 e maturato almeno 35 anni di contributi entro la suddetta data.

Per loro è previsto l’accesso alla pensione dal 1° settembre 2022, previa presentazione della domanda. La domanda, che si doveva presentare nel 2020, presenta una proroga: potrà essere richiesta anche nel 2021 con decorrenza dal 2022.

La proroga di Opzione Donna dovrebbe esserci anche nel 2022, ma per il momento non ci sono ancora conferme.

Quota 100: ancora possibile?

Quota 100 è una prestazione erogata a domanda del personale scolastico che, nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021, raggiunge il seguente requisito: la somma tra età anagrafica e i contributi maturati deve dare come risultato 100. In ogni caso, bisogna aver compiuto almeno i 62 anni e età e maturato 38 anni di contributi.

Ad oggi, sul sito dell’INPS, è possibile fare domanda, tuttavia sono previsti dei cambiamenti (vedi i dettagli qui) visto l’addio imminente di Quota 100, la quale cesserà di esistere dal 1° gennaio 2022.

Trattenimento in servizio per gli insegnanti

Infine, tutti i lavoratori scolastici che compiono 67 anni entro il 31 dicembre 2022 ma non possiedono almeno di 20 anni di contributi versati, possono richiedere la domanda di trattenimento in servizio per raggiungere i 20 anni di contributi necessari all’ottenimento della pensione di vecchiaia, con la clausola che il raggiungimento della pensione avvenga entro e non oltre il 71° anno di età.