Il nuovo contratto dei dirigenti scolastici è stato firmato nella notte del 13 dicembre, nella sede dell’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale che contratta per il governo.

Una decisione molto importante perché arriva dopo dieci anni dall’ultimo rinnovo e porta con sé diverse misure che i presidi e tutti i dirigenti scolastici hanno costantemente richiesto durante questo lungo periodo.

La trattativa, che ha portato alla firma da parte di sindacati di settore quali CISL Scuola, FLC CGIL e UIL Scuola, è durata circa sei mesi.

A chi si rivolge

Un contratto importante che interessa i dirigenti scolastici e tutti quelli dell’intero comparto di Istruzione, Ricerca e dell’Afam ovvero l’Alta Formazione Artistica Museale e Coreutica che racchiude le istituzioni di alta formazione nei settori dell’arte della musica, della danza e del teatro.

Le novità del contratto

Il nuovo contratto assegna al dirigente scolastico un ruolo chiave nella comunità scolastica e ne riconosce il valore educativo. Il contratto si colloca in modo coerente all’interno del contesto definito dal CCNL di comparto.

L’elemento più evidente di questo rinnovo contrattuale, che interessa 7.452 capi d’istituto, è l’equiparazione, entro il 31 dicembre, della parte fissa della retribuzione mensile a quella dei dirigenti pubblici dello stesso comparto.

Questo intervento genererà aumenti consistenti degli stipendi: 154 euro lordi al mese a partire dal 31 dicembre 2018. Intervento che sarà di interesse anche per dirigenti universitari e dell’Afam.

L’aumento contrattuale, nel caso dei presidi, andrà ad aggiungersi ai benefici retributivi provenienti dalla legge di bilancio 2018 che prevede un passaggio della retribuzione fissa da 3.556,68€ a 12.565,11€.

L’incremento totale del loro stipendio sarà addirittura di 540 euro netti al mese a partire dal 2020.

Tra le novità del rinnovo contrattuale la possibilità di ottenere il rientro al ruolo di provenienza entro i primi 5 anni di ruolo e la possibilità, in caso di assenza, di delegare alcune funzioni ed il potere di firma.

È stato anche aggiornato il codice disciplinare. La sicurezza degli edifici scolastici, nei luoghi di lavoro non è più responsabilità totale del capo d’istituto. Le sue responsabilità vengono così mitigate e messe in relazione alle sole funzioni organizzative e gestionali che svolge.

Infine, una novità fondamentale, è quella del riposo solidale che si esplica nella possibilità di cedere ad un altro dirigente che abbia la necessità di assistere i figli minori bisognosi di cure, le proprie giornate di ferie. Si tratta di 8 giorni lavorativi che si aggiungono alle quattro settimane annuali di cui il dirigente deve obbligatoriamente usufruire.

La soddisfazione dei sindacati

Dopo la firma del contratto, molto soddisfatti i sindacati per la conclusione di una trattativa complessa e delicata che ha visto però premiare il loro impegno. Così si esprime Maddalena Gissi, capo della CISL Scuola:

"Si tratta di un obiettivo di grande significato politico, da tempo perseguito e finalmente raggiunto. A questo si aggiunge l’incremento derivante da fondi contrattuali, a decorrere da gennaio 2019".

Prosegue la Gissi affermando che è stato fatto un grande e significativo passo avanti verso la tanto attesa e adeguata valorizzazione della dirigenza scolastica.

Anche il segretario della FLC CIGL, Francesco Sinopoli, manifesta tutta la sua soddisfazione per l’essere tornati a contrattare materie da sempre ritenute importanti in ambito scolastico. Tra queste:

  • il conferimento degli incarichi dirigenziali;
  • la valutazione;
  • la tutela della salute e della sicurezza.

In quanto a gratificazione non è da meno Pino Turi che, da segretario generale della UIL Scuola, elogia il nuovo contratto affermando che:

“viene sottolineato il valore dell’azione del dirigente scolastico nel promuovere e garantire la qualità dei processi formativi e viene valorizzata la connessione della figura del dirigente con la comunità scolastica".

A completare questo flusso di comprensiva soddisfazione, manifesta il proprio consenso anche l’Associazione Nazionale Presidi che, rappresentata dalla voce del suo presidente Antonello Giannelli, evidenzia il passo significativo verso l’uguaglianza retributiva e l’introduzione, nella sua parte normativa, di miglioramenti e maggiori garanzie per la categoria.