Di ansia possono soffrirne tutti, in un momento qualsiasi della propria vita. È un sentimento, ma soprattutto è un sintomo di uno squilibrio, della mancanza di fiducia e molto altro. Per gli studenti e le studentesse l’ansia per lo studio, la scuola, il raggiungimento di un voto adeguato può spesso tradursi in sintomi.

La salute dei giovani è quindi compromessa proprio dai sintomi dell’ansia, e i risultati scolastici, tra cui una bocciatura - quanto la salute mentale - dipendono da come si affronta.

Cos’è l’ansia e quanti tipi ne esistono

Dare una definizione dell’ansia può sembrare difficile, perché di fanno ogni essere umano prova ansia, ma in maniera individuale. Nei manuali di psicologia si legge che “l’ansia è l’emozione provata di fronte a una sensazione di minaccia reale (es. minaccia alla persona) o figurata (es. minaccia all’autostima)”. Inoltre possiamo dire che l’ansia è una risposta normale dell’essere umano, perché fin dall’antichità essa è legata al principio di sopravvivenza.

L’ansia può essere di due tipi: fisiologica oppure patologica. L’ansia fisiologica ci prepara ad affrontare una possibile situazione difficile, mentre l’ansia patologica è disfunzionale perché interferisce con lo svolgimento della vita.

Possiamo poi elencare altre tipologie di ansia, quali:

  • ansia automatica: risposta innata a un pericolo interno o esterno;
  • ansia acquisita:
  • ansia anticipatoria: ha breve durata ed è scatenata da un segnale reale o immaginario, identificabile, associato con il pericolo;
  • ansia generalizzata: è una sensazione di tensione durevole non associata a stimoli particolari;
  • attacchi di panico: sono attacchi d’ansia intensi che si risolvono rapidamente, durante i quali si prova un improvviso senso di grave pericolo (es. paura di morire, paura di impazzire, paura di perdere il controllo). Sono caratterizzati da un’attivazione somatica molto marcata, con sintomi fisici intensi quali palpitazioni, fame d’aria, vertigini fino ad arrivare a un senso di estraniamento dalla realtà.

Quali sono i sintomi dell’ansia sintomatica?

L’ansia si può manifestare in un momento specifico, prima di un esame o di un colloquio di lavoro, per esempio. In questo caso, se controllata, può essere un segnale del valore che diamo a quel dato momento. Ma l’ansia può essere anche costante e invalidante. Prendiamo per esempio i sintomi, eccone una lista:

  • sintomi psicologici : forte apprensione non commisurata alla portata dell’evento reale, nervosismo, alterazione della memoria e della concentrazione, rimuginio e preoccupazione, insicurezza e timore;
  • sintomi fisici : dovuti a una iperattivazione neurovegetativa, sono costituiti da palpitazioni, tachicardia, ipersudorazione, spasmi alla gola, dispnea, vertigini, bisogno frequente di urinare, sintomi gastroenterici, insonnia con difficoltà ad addormentarsi e risvegli frequenti;
  • tensione motoria: tremori, irrequietezza, agitazione, facilità a sussultare, contratture muscolari, cefalea tensiva.

Questi - che abbiamo preso da un sito che si occupa di terapia contro l’ansia - possono essere un ostacolo al normale svolgimento della quotidianità.

Come superare l’ansia?

Si deve essere coscienti che l’ansia non è un problema, ma un sintomo e come tale va trattato con l’aiuto di esperti. L’uso di medicinali, soprattutto se non somministrati sotto le cure di un medico, possono creare più danni di quelli che vorrebbero risolvere.

Il primo passo da fare quando si capisce di aver somatizzato l’ansia è andare a parlare con uno psicologo, meglio se esperto in trattamento di ansie e crisi di panico e depressive.

Andare dallo psicologo non vuol dire essere “matti” - termine che andrebbe abbandonato - ma è ammettere di avere bisogno di un aiuto a gestire qualcosa che, anche su carta, appare come ingestibile: le emozioni.