Esiste un orario migliore o peggiore per studiare? Porsi tale domanda è già di per sé un privilegio. Per molti studenti, soprattutto universitari, la scelta è obbligata. Se di giorno si lavora, l’unico momento per studiare è la sera, se non addirittura la notte.

Eppure molti studi dimostrano che studiare di notte non è affatto il metodo migliore per apprendere. Come fare allora? Per tanti studenti studiare di notte è un obbligo, per altri invece è una scelta. C’è chi si trova meglio a studiare di notte, nella tranquillità e nel silenzio.

Quindi, anche se sconsigliato, esistono dei trucchetti per non perdere la concentrazione e ottenere buoni, se non ottimi, risultati anche studiando di notte. In ogni caso, se proprio si può dare un consiglio alternativo - ed extra rispetto a quelli presenti in questa pagina - è andare a dormire presto e svegliarsi qualche ora prima la mattina. Più riposati e con nuove energie in corpo, la mattina è il momento migliore per apprendere nuove informazioni, magari quelle informazioni che di sera si possono invece solo ripassare.

Studiare di sera è un bene o un male: cosa dicono gli studi

Tolto il dubbio su quando sia una necessità e non una scelta, appare superfluo spiegare perché studiare di sera non è una buona scelta. Bisogna comunque capire il perché, cioè quanto è davvero svantaggioso. Secondo Andrew J. Fulgini, ricercatore della University of California, senza delle tecniche di studio, studiare di notte è controproducente.

Per esempio per studiare di notte ci si deve abituare. Le prime nottate possono essere più stancanti delle successive. È una questione di abitudine e proprio per questo si dovrebbe evitare di abusare di caffè e altri integratori.

Alcuni consigli per studiare di notte

Se proprio non si può fare a meno di studiare di notte, almeno lo si deve fare bene. Ecco quindi alcuni consigli per studiare bene nelle ore notturne.

  • studiare di notte non vuol dire “studiare all’ultimo”. La scelta di studiare la notte precedente l’esame è sempre un errore. Così come accumulare molto materiale da memorizzare nelle ore notturne;
  • studiare di notte può essere vantaggioso se si vive in un ambiente rumoroso e frequentato. Di notte, in genere, la casa è più tranquilla;
  • concedersi più pause. Studiare di notte vuol dire portarsi sulle spalle il peso della giornata e soprattutto avere già gli occhi molto stanchi. Meglio concedersi pause, bere acqua e sgranchirsi le gambe spesso.

In particolare, un buon consiglio, è non abusare del caffè. Entriamo nel dettaglio. Secondo il farmacologo e nutrizionista Michele Carruba, il caffè, e tutte quelle bevande che contengono stimolanti, vanno consumate con parsimonia ed estrema cautela, specialmente per studiare di notte.

Il caffè, assunto in quantità o di notte, può causare tachicardia, palpitazioni, aumento dello stress e nervosismo. Se non si è abituati al consumo di caffè è sconsigliato soprattutto il cosiddetto caffè dello studente o caffè dell’universitario, che consiste nel preparare un caffè con, al posto dell’acqua, altro caffè.

Studiare di notte è meglio? No, ma ripassare sì

Studiare di notte non è il massimo, ma in alcuni casi può valerne la pena. Infatti se di notte, prima di andare a letto, ci si concentra sulla rilettura di alcuni passaggi, è molto probabile che questi al mattino si siano concretizzati e cementificati nella mente.

Se la mattina è il momento migliore per studiare, il pomeriggio per approfondire, è la sera o la notte il momento migliore per rileggere o ripassare alcuni appunti.